Ho sempre pensato che la solitudine fosse una mia amica, perche' da lei ho imparato a convivere con me stessa nel bene e nel male. Ma devo ammettere che l' isolamento forzato dovuto al coronavirus mi ha portata verso una evoluzione personale del mio presente e futuro, una parte di me che avevo dimenticato a causa della routine e abitudini di tutti i giorni. La mia vita e i miei pensieri non hanno mai condiviso cosi' tanto tempo insieme, come se fossi stata incarcerata nella mia testa ed isolata da tutti quelli che voglio bene. E' forse cosi' che si sente un prigioniero che vede la sua liberta' guardando dalla finestra di camera sua? Sono le due del mattino e mi ritrovo qui a scrivere, perche' solo le parole scritte su una carta collegano i mie pensieri a quella finestra di luce che si affaccia al mondo. Diciamo che l' Inghilterra non ha mantenuto una quarentena rigida come e' avvenuta in Italia o in altri paesi europei. A noi ci e' stato perme
Vorrei premettere che io sono sempre stata una ragazza a cui piace il sano divertimento, io penso e credo che ci si può divertire anche senza ubriacarsi e senza consumare droghe. Per me è più importante il ricordo di una bella serata con amici che svegliarmi con il corpo a pezzi a causa di una sbronza. Soprattutto a trent'anni, quando hai uno stile di vita con più responsabilità ed una maturità acquisita negli anni, o almeno cosi' dovrebbe essere. Nel paese dove vivo i ragazzi/e iniziano a bere durante l'adolescenza. La maggior parte degli inglesi vede il bere come una forma di evasione dai loro problemi quotidiani: chi vuole essere meno timido, chi vuole dimenticare lo stress del lavoro, o dimenticare i problemi sentimentali e famigliari. Ma alla base di tutto ciò, secondo me, c'è la insicurezza personale e il non sentirsi accettati sia dalla società che come persona con pregi e difetti, in aggiunta c'è anche la mancanza di autostima. Ed infatti di